lunedì 19 maggio 2014

Primo Step - Da nullità a moribondo

Scrivo questo post per dare un senso cronologico alla mia evoluzione atletica. A metà aprile 2013 inizia il mio approccio alla corsa. Durante le prime due settimane, come ho già avuto modo di raccontarvi, mi faccio forza ed esco a correre 4 o 5 volte a settimana. Corse brevissime di 2 o 3Km massimo. Quello era il mio limite a quell'epoca.

Il processo psicologico che accompagna quelle prime due settimane è fantastico ed è identico a quello che ho potuto riscontrare in ogni persona che ha iniziato a correre con me e dopo di me. In pratica ero talmente stupito dallo splendido adattarsi del mio corpo alla nuova situazione di stress che già mentalmente mi consideravo un runner. Ero veramente meravigliato. Avevo letto che i progressi erano rapidissimi nella prima fase ma non credevo potessero essere così rapidi... almeno non su di me che pesavo 103Kg e non avevo mai mosso un muscolo in vita mia. Eppure 10 giorni prima ero in affanno dopo 800m e 11 minuti di corsa ed ora riuscivo a correre 45 minuti e 6km.

In questo periodo inizio ad interrogarmi sui limiti e sulla crescita possibile ed è qui che vengo in contatto con il già citato sito del guru Roberto Albanesi. Siamo all'inizio di maggio, finalmente posso iniziare ad inquadrare la mia evoluzione atletica ed a pormi i primi importantissimi obiettivi. Innanzi tutto... non sono un runner, non sono nemmeno vicino ad essere un runner. Sono una nullità.

Il primo passo per avvicinarmi alla condizione di runner è riuscire a correre 10.000 metri. Inizialmente non conta in quanto tempo, conta svezzare la distanza. I 10.000 sono un test perfetto per chi, come me, iniziava a cullare il sogno di correre una mezza maratona.

Ma come si definisce un runner? Non è per caso, come dice un mio amico, una persona che esce a correre quasi tutti i giorni a prescindere dal meteo? No...

Delle tante definizioni che si possono trovare, quella che a mio avviso è più calzante è la seguente:

"Si definisce runner la persona che, a peso forma, abbia ottimizzato la sua prestazione sui 10.000"

Bene... ho smesso subito di pensare di essere un runner. Ero 25Kg sopra il mio peso forma (che per un runner prevede un BMI tra 20 e 22) e non solo non avevo ottimizzato il mio tempo sui 10Km (per ottimizzare veramente questa distanza ci vogliono un paio d'anni di allenamenti) ma neppure mi ero mai spinto a correre quella distanza. E fu vuoto, che volevo colmare riuscendo a definire la mia situazione dell'epoca.

Sempre nel sito di Albanesi trovo un interessante test che utilizzo da subito per definirmi. E' il "Test del moribondo". In sostanza si può affermare che:

"Chiunque non abbia gravi menomazioni fisiche è in grado di correre 10.000 in massimo 59'59""

Ottimo, penso tra me e me, il primo grande passo per avvicinarmi alla condizione di runner è passare da nullità a moribondo. Ovvero riuscire a correre quei dannati 10Km.

Il 16 maggio 2013, 1 mese esatto e 20 allenamenti dopo aver iniziato, entro in splendida compagnia dell'amico Enrico Bongiolatti, nel meraviglioso mondo dei Moribondi. Pur essendo già primavera inoltrata la serata era parecchio fredda. Già da qualche giorno io e Bongio parlavamo della mitica distanza da raggiungere ed entrambi l'avevamo sfiorata nei giorni precedenti. Quella sera avevo già deciso che sarebbe stata la sera giusta ed altrettanto scientemente avevo deciso di non dire nulla ad Enrico (la sua fragilità psichica ai tempi era ai massimi storici). Prima di partire, anzi, gli garantisco che al massimo avremmo corso 7 o 8 Km.

Di questo primo diecimila ho un sacco di ricordi positivi, su tutti la sensazione finale di aver compiuto una piccola impresa e poi tanti piccoli particolari come:

Km 1 = Bongio ha il suo classico mal di milza
Km 2 = Bongio ha il suo classico mal di fegato
Km 3 = Bade che sbaglia clamorosamente strada finendo in un parcheggio
Km 4 = Bongio che "mi supplica" di non fare più sterrato dopo 100m di sterrato
Km 5 = Io che dico a Bongio "Vai enry che abbiam già corso 3,7Km!"
Km 6 = Il mio dolore ed il respiro che si fa affannato
Km 7 = Il vialone centrale del Parco che pare non finire mai
Km 8 = Capisco che la distanza si farà, manca poco e saremo nuovamente a casa
Km 9 = Il mio appannamento e l'apparente brillantezza di Enrico
Km 10 = Bongio che mi dice "Bade io mi fermo al semaforo" io che gli rispondo "Bongio, corriamo ancora 300 metri... così facciamo i 10.000 e diventiamo moribondi!"

La serata è festa... birra, una bella mangiata e tante chiacchiere... abbiamo chiuso i primi 10.000 in 1:06:54 stabilendo così una misura attendibile. Siamo entrambi a 7 minuti dal passaggio moribondo --> runner principiante ed entrambi aggiungiamo un pelino di consapevolezza, sappiamo che la strada che ci porterà ad essere atleti è appena iniziata, che non sarà semplice ma che, continuando con impegno ed abnegazione, i miglioramenti saranno rapidi e sbalorditivi.

Quella sera stessa alziamo l'asticella. Fino a quel momento il sogno proibito era correre la Stramilano dei 50.000 (gara non competitiva di 10Km), ora che quei 10km eravamo riusciti a correrli ci diciamo:

"Abbiamo 10 mesi per provare a correre la Stramilano Agonistica da 21Km... ce la possiamo fare!"






 

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